lunedì 20 luglio 2009

QUARANTENNALE DELL'UOMO SULLA LUNA

Un vecchio tagliabambù, una mattina, notò che una canna di bambù emanava una luce abbagliante. Incuriosito si avvicinò e decise di tagliarla: con suo grande stupore vi trovò dentro una bambina così piccola che gli stava nel palmo della mano. Intenerito, la portò a casa. La moglie, che da anni ormai attendeva la nascita di un figlio, fu felicissima. Decisero di chiamarla Kaguyahime, la principessa splendente.
Kaguyahime crebbe rapidamente, diventando una ragazza bellissima. Molti furono i pretendenti alla sua mano e fra questi v'erano anche cinque nobili di corte, il cui amore venne messo alla prova affidando a ciascuno un'impresa impossibile. Al primo, Kaguyahime chiese la ciotola con cui Buddha raccoglieva l'elemosina, al secondo un ramo dell'albero dello Horoisan*, al terzo di farle un abito con la pelliccia di un animale sacro cinese, al quarto cinque gioielli di un drago e al quinto un koyasugai** in un nido di rondine.
Tutti e cinque partirono fiduciosi di poter esaudire il suo desiderio, ma nessuno riuscì a tornare con quello che Kaguyahime aveva chiesto.
Allora perfino l'imperatore si interessò a lei. Ma Kaguyahime diventava ogni giorno più triste, e trascorreva molto tempo a guardare la luna sospirando. Un bel giorno confessò ai genitori di essere nata sulla luna e di dover ritornare lassù. Alcuni messaggeri lunari sarebbero venuti a prenderla la notte del 15 agosto.
Sia i suoi geniori sia l'imperatore decisero di fare di tutto perché ciò non accadesse. Chiusero Kaguyahime in una stanza segreta circondata da arcieri pronti a difenderla. Ma i messaggeri venuti a prenderla non dovettero fare alcuno sforzo: conscia del suo destino, Kaguyahime si presentò a loro spontaneamente. Prima di partire, però, volle regalare ai genitori una bottiglietta contenente l'elisir dell'immortalità. Sulle prime, i due vecchietti accettarono il dono, ma in seguito decisero che non gli sarebbe servito a niente vivere per sempre, se non potevano avere vicino Kaguyahime, e distrussero la bottiglietta.

* Horoisan: il monte degli immortali taoisti.
** Koyasugai: amuleto formato da una conchiglia bivalve che si riteneva proteggesse durante i parti.

Tratto da: 113 antichi racconti giapponesi, a cura di Serena Bisacca, Oscar Mondadori

venerdì 17 luglio 2009

NUOVO MODELLINO DI GIGI'



Per i nostalgici degli anime, la casa di produzione Wave Corporation ha annunciato questo modellino in pvc di Minky Momo, in uscita a ottobre. Nota in Italia anche col titolo Il Magico Mondo di Gigì, la serie Maho Princess no Minky Momo è del 1982 ed è molto popolare in Italia fra tutti gli amanti delle maghette e delle serie romantiche e ambientate in un mondo alternativo ben lontano da quello che ci circonda. Il modello è alto 9 cm e fa parte della collezione 1st Nano, che vanta già tra le sue fila rappresentazioni di Rei della serie Neon Genesis Evangelion.

BUON GION MATSURI


Il Gion Matsuri è una festa che si svolge a Kyoto e dura un intero mese, ma il momento clou è rappresentato dall'immensa processione di zattere del 17 Luglio. La cerimonia è nata oltre 1000 anni fa, come rito di purificazione per liberare la città dalla peste. Ciascuno dei 29 quartieri di Kyoto costruisce le proprie elaboratissime zattere da far sfilare sull'acqua.

mercoledì 15 luglio 2009

TOTORO AL CINEMA


Secondo una notizia che pare essere stata confermata dall'ufficio stampa Lucky Red, la data d'uscita nei cinema italiani per Il Mio Vicino Totoro, uno dei film più amati di Hayao Miyazaki e dello Studio Ghibli sarà il 18 Settembre.
Ne approfittiamo per postare un lungo spezzone di una nostra introduzione al romanzo tratto dal film, pubblicato anni fa anche in Italia.
È un meccanismo classico delle fiabe quello che vuole che queste ultime siano collocate al di fuori dello spazio e del tempo. Il classico incipit "c'era una volta…" tende a posizionarle in un non-tempo passato e lontano, mentre le ambientazioni fantastiche utilizzano un non-luogo differente dalla realtà. Il tutto, però, per narrare qualcosa che ha molto a che fare con il reale: odio, amore, avventure, atti eroici. Decontestualizzando la storia, la fiaba vuole semplicemente renderla eterna, adatta a qualsiasi luogo e a qualsiasi tempo. È un po' quanto accade con IL MIO VICINO TOTORO. Gli indizi per una sua precisa collocazione spazio-temporale sono sparsi lungo tutta la vicenda: la campagna giapponese, gli anni cinquanta (desumibili dai mezzi di trasporto e dalla malattia da cui è afflitta la madre delle giovani protagoniste) e altri dettagli ci fornisco un quadro tutto sommato abbastanza chiaro di dove e quando si svolge la storia, tuttavia il modo in cui è narrata la rende una fiaba moderna. Nonostante i deliziosi dettagli nipponici conferiscano una vena poetica, IL MIO VICINO TOTORO avrebbe potuto essere ambientato anche tra i boschi di un Paese europeo, ottenendo il medesimo risultato. Hayao Miyazaki, come in molte altre sue opere, utilizza luoghi e situazioni familiari per raccontare temi senza tempo: il passaggio dalla città alla campagna, le gioie dell'infanzia, la magia della scoperta.
È tipico della fiaba anche il duplice modo di accostarsi al mondo, quello dei comuni mortali e quello degli "iniziati", individui dotati di un "terzo occhio" che gli consente di vedere cose inaccessibili agli altri. Nel nostro caso sono i bambini, (esseri "puri") gli unici in grado di relazionarsi con una creatura fantastica come Totoro (ma è veramente fantastica?). IL MIO VICINO TOTORO riprende quindi molti meccanismi delle fiabe, semplicemente smorzandone i toni, rendendo l'elemento fantastico più vicino e credibile.

per l'immagine ©Studio Ghibli

MENO ROBOT?


La grande recessione economica che sta colpendo il Giappone non risparmia nemmeno l’industria robotica. Si parla di diminuzione del 40% della produzione, con ripercussioni sul profitto, che quest’anno è calato di due terzi. E sembra non esserci segnali di miglioramento per quanto riguarda il prossimo anno. Secondo Japan Robot Association, sono state più che dimezzate (59%) le spedizioni di robot industriali tra gennaio e aprile del 2009.

UN ITALIANO A TOKYO


"Humanized, il volto, il corpo, la città" è il titolo della monografica dell’artista romano Onze che verrà inaugurata sabato 18 luglio a Tokyo nella prestigiosa sede dell’ Istituto italiano di Cultura a Kudanshita. L’evento rappresenta un traguardo importante per la creatività italiana che porta nel Sol Levante uno dei suoi più eclettici e originali esponenti.
La mostra, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura e dalla Beware of the Wolves di Roma in collaborazione con Garde Italy, con la NABA di Milano e con Dei Mille Napoli, con il Patrocinio del Comune di Roma, della Fondazione Italia Giappone e della Regione Campania, è curata da Ferruccio Giromini e sarà aperta al pubblico fino al 1 agosto.
L’artista Stefano Centonze - che firma le sue opere come Onze – vive e lavora a Roma, dove è nato nel 1967. Diplomato in pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma, pubblica le sue illustrazioni a partire dall'88.Collabora regolarmente dall'89 con il quotidiano il manifesto. Numerosi i suoi lavori apparsi sulle pagine di: Dolce Vita, Vanity, Rockstar, Gambero Rosso, Blue, Nessuno tocchi Caino, Internazionale. Potete vederne alcuni sul sito www.onze111.com
La mostra Humanized, che raccoglie le produzioni di Onze dal 2007 ad oggi, si concentra sui temi de ‘il volto, il corpo, la città’, testimoniando la stretta aderenza dell’arte con la realtà contemporanea, nella forte volontà di parlare dell’umanità di oggi anche nelle sue problematiche sociali.

lunedì 13 luglio 2009

UN LIBRO MANGA


Nell'attesa di leggerlo, forniamo una scheda del romanzo "Esbat", di Lara Manni (Feltrinelli, 276 pagine, 16,50 euro), da cui emerge l'amore per i manga e per il Giappone.
Ha cinquant'anni, disegna manga, è conosciuta con il nome di Sensei - maestra - e ha fan sparsi ovunque nel mondo. Inventa storie piene di buoni sentimenti ambientate in mondi fantastici, e da anni disegna La leggenda di Moeru, un manga di successo planetario di cui ora si sta accingendo a finire le ultime tavole. La Sensei è una donna superba che gestisce il proprio successo con orgoglio e sapienza: poche apparizioni pubbliche la avvolgono in un'aura di mistero e le permettono di non entrare in contatto coi propri lettori che disprezza profondamente. Una notte di luna piena, proprio mentre sta per mettere la parola fine al suo manga più celebre, riceve la visita di un ospite inatteso: è Hyoutsuki-sama, principe demoniaco antagonista di Moeru. La Sensei crede di essere impazzita, ma ben presto si convince che Hyoutsuki-sama è un'entità reale, che ha abitato per anni il mondo che ha creato e che ora ha attraversato per reclamare un finale diverso. La Sensei se ne innamorala l'amore con lui e gli propone un patto: un finale diverso in cambio di altri sei mesi in cui il demone verrà richiamato e sarà a sua disposizione per una notte al mese. Per far ciò è necessario eseguire un rito - Esbat - che richiede alla Sensei di sacrificare parti del proprio corpo. Dopo essersi tranciata alcune dita di una mano e di un piede, la Sensei decide di "sacrificare" i propri fan, che attira a casa con la promessa di un disegno autografo.

BUON BON ODORI


Il Bon Odori ("Danza Bon") è la festa dei morti.
Festa giapponese di origine buddista, detta anche O-Bon, col passare del tempo ha perso le originali connotazioni negative per assumere un aspetto più gioioso. Secondo la leggenda originale, infatti, durante l'O-Bon gli spiriti dei morti tornerebbero sulla Terra galoppando sul dorso di cavalli di paglia, mentre al ritorno nel loro regno, disperati e col desiderio di prolungare la loro visita, ripartirebbero lentamente su vacche di paglia, non disdegnando di trascinare con sè anche dei vivi. Ancora oggi il perioso dell'O-Bon viene considerato quello in cui le anime dei defunti ritornano brevemente nel mondo dei vivi, ma tale avvenimento viene festeggiato come solenne e gioioso. La festa ha luogo nei periodi più caldi dell'estate, dal 13 al 15 luglio nelle città e dal 13 al 15 agosto nelle campagne. Molte famiglie si recano presso i cimiteri ove sono sepolti i familiari i cui spiriti vengono accolti, in questo loro breve ritorno, con gioia e con danze popolari. L'avvenimento centrale della festa è la danza Bon, danza popolare giapponese lievemente differente a seconda della località, danzata da tutta la comunità mentre musicisti e cantanti (sempre popolari) si esibiscono su una piattaforma rialzata. Un'altra delle usanze tipiche di questa festa è l'accensione di candele o lanterne per guidare gli spiriti dei defunti lungo il cammino verso casa. Agli appasionati di manga, segnaliamo che tale festa compare in un episodio di Crying Freeman, serie firmata da Kazuo Koike (testi) e Ryoichi Ikegami (disegni).

sabato 11 luglio 2009

CERCASI MANGAKA!


La neonata rivista Mangaka cerca artisti italiani che disegnano in stile manga. Trovate le informazioni in seconda di copertina della rivista.

venerdì 10 luglio 2009

PENSIERO...


Presumibilmente, poiché sono un artista nelle arti marziali, non combatto per vincere o perdere, non mi preoccupo della forza o della debolezza, sono imperturbabile. Il nemico non si accorge di me, né io di lui.
Penetrando in una dimensione in cui cielo e terra non sono ancora distinti l'uno dall'altra, in cui Yin e Yang non sono ancora giunti, ottengo di certo e subito un effetto.

da Taiaki di Soho Takuan

TORNA AIKA


In Giappone sta per uscire AIKa Zero, nuova serie di OAV in animazione nati da una costola di AIKa. Per chi non conoscesse la vecchia serie, eccone una presentazione.
Nel 2026 un'immensa catastrofe flagella il pianeta terra. Anno 2036: il Giappone è quasi completamente sommerso dalle acque. Tokyo non esiste più, e dall'Oceano affiora la punta della Torre di Tokyo, ora usata come radiofaro dalla Marina Militare. Le condizioni dell'arcipelago hanno portato alla formazione di una nuova categoria di professionisti: i salvagers. Un po' detective, un po' esperti di recupero, i salvagers si occupano di ritrovare oggetti preziosi nelle profondità marine e di consegnarli ai proprietari. Tra queste agenzie vi è la Keikei Corporation, di cui fanno parte Aika e Rion, quest'ultima figlia del Presidente.
Uno dei punti di forza dell'anime, vecchio e nuovo, consiste nelle belle ragazze, presenti in grandissima quantità. Si tratta forse dell'anime in cui il gentil sesso è maggiormente rappresentato. Non solo il ruolo di protagonista è affidato a una donna, Aika, ma è presente un vero e proprio esercito di ragazze, sempre belle, sempre eleganti e sempre pronte a mostrare la biancheria intima.

per l'immagine ©Bandai Visual

giovedì 9 luglio 2009

LEGGERE SUL CELLULARE


Spesso all'avanguardia, il Giappone vede crescere il mercato dei libri e dei manga scaricabili dal web, specie sui cellulari, che lo scorso anno ha registrato un +30%. Stando ai dati di un recente studio, le vendite in Giappone di opere digitali da leggere direttamente su un display (computer, PDA o telefonino) hanno raggiunto i 46,5 miliardi di yen (circa 348 milioni di euro) nel periodo che va da aprile 2008 a marzo 2009. Visto che i giapponesi, voraci lettori, preferiscono i loro cellulari al computer, “gli editori locali si sono attivamente lanciati nella vendita di libri con formati adattati ai cellulari”. Quasi il 95% degli abbonati alla telefonia mobile hanno un dispositivo 3G e i portali multimediali per questi smartphone danno accesso a librerie virtuali fornite di libri di tutti i generi, venduti a un prezzo inferiore a quello della versione cartacea. Il totale degli acquisti è riportato sulla fattura mensile emessa dall’operatore di rete senza costi aggiuntivi per il traffico dati.

MUSASHI IN FUMETTERIA


In questi giorni Planeta DeAgostini ha distribuito nelle fumetterie italiane il manga in un unico volume Musashi, di Shotaro Ishinomori (peccato però che la cover non sia sua). Per chi non conoscesse Musashi Miyamoto, protagonista della storia e personaggio realmente esistito, ecco una breve scheda.
Musashi Miyamoto nacque nel 1584. Orfano di madre e abbandonato dal padre all'età di 7 anni, Miyamoto (che assunse questo nome più avanti, all'epoca si chiamava Takezo Shinmen) apprese i primi rudimenti della scherma dallo zio materno, un monaco, che lo aveva adottato e che in questo modo cercava di contenere l'aggressività del giovane. Miyamoto uccise il primo avversario in duello all'età di 13 anni, a 17 (ricordiamo che i giapponesi contano già un anno al momento della nascita) partecipò alla battaglia di Sekigahara e, dopo la sconfitta, divenne un ronin (samurai senza padrone). Secondo quanto lui stesso raccontò, fu vittorioso in oltre 60 scontri con la spada nel corso dei suoi lunghi viaggi per tutto il Giappone. In questo periodo sviluppò lo stile di combattimento a due spade e divenne anche maestro di spada per il daimyo (signore feudale) Hosokawa Tadayoshi, signore di Kumamoto. A cinquant'anni, con quasi nulla da fare, si dedicò all'arte: calligrafia, pittura, suiboku (pittura a china), scultura, forgia di tsuba (else di spade), poesia e saggistica. Si narra che quando morì, il 19 maggio 1645 all'età di 62 anni, un fulmine a ciel sereno scosse la terra e il cielo: la sua anima stava abbandonando il corpo.

Per l'immagine ©Planeta DeAgostini

martedì 7 luglio 2009

LUPIN SUL DIZIONARIO


Una voce dedicata a Lupin III appare sul volume statunitense Mo’ Urban Dictionary. Si tratta di una sorta di dizionario della strada che riporta modi di dire e definizioni solitamente non presenti nei comuni dizionari, ma anche schede relative a fatti, personaggi, serie, curiosità della pop culture, tra cui non può ovviamente mancare il simpatico ladro.

Per l’immagine © TMS

MODA ALLA FRUTTA


In Giappone il mondo della moda si apre sempre più verso le giovanissime, tanto che continuano a nascere magazine per cui è stato coniato il termine Low Teen Fashion Shi (“Riviste di moda per teenager”). Molte richiamano nel titolo frutti e dolciumi: Candy, Melon, Loveberry, Pichi-Lemon… Forse perché la moda che propongono è coloratissima, persino zuccherosa. A far nascere il tutto pare che siano stati alcuni complessi musicali formati solo da ragazzine, come le Morning Musume o le Speed. Tali riviste ospitano un po' di tutto, ma soprattutto articoli su moda e accessori, spesso regalano gadget e hanno una passione per i pupazzetti kawaii.

BUON TANABATA


Il settimo giorno del settimo mese (ovvero il 7 luglio) in Giappone si celebra questa festa che ha origine in Cina, ma di cui non si conoscono le origini e neppure il significato del nome. Case e intere città vengono abbellite con decorazioni di carta, dette sasakazari, che talvolta riportano brevi poesie. Strisce e festoni di carta colorata comunicano allegria, anche se in tempi moderni in alcune città la plastica si è sostituita alla carta.
Si ammirano anche le stelle poiché, secondo la leggenda, in questo periodo le stelle Kengyu (Altair) e Shokujo (Vega) che sono separate dal fiume del cielo Ama no gawa (la Via Lattea), lasciano il proprio posto per incontrarsi. Shokujo era una principessa figlia di un re celeste e di una tessitrice: un giorno mentre tesseva un abito alzò lo sguardo e vide un pastore che vegliava sulle sue mucche. Attratta dal giovane lasciò il suo lavoro e andò a conoscerlo. I due si innamorarono e decisero di sposarsi: la principessa smise di tessere e il giovane smise di guardare le mucche. Il re decise allora di separarli costringendoli a stare sulle due diverse sponde della Via Lattea, permettendo loro di incontrarsi solo una volta all’anno.

domenica 5 luglio 2009

E LA BANANA…


Troviamo in rete queste immagini relative a packaging firmati da Naoto Fukasawa. Riteniamo trattarsi per ora solo di un progetto, che nessuna azienda alimentare ha ancora commercializzato, dato che tali formidabili brick non sono ancora comparsi su alcuno scaffale giapponese. Si tratta di contenitori per succhi di frutta e simili, quattro per ora quelli visti: banana, fragola, kiwi e tofu. Naoto Fukasawa è nato in Giappone nel 1956 e si è laureato alla Tama Art University Product Design di Tokyo nel 1980. Nel 2003 ha aperto lo studio di design che porta il suo nome a Tokyo. Dal 2001 è consulente per Muji, azienda per la quale cura il design dei prodotti per la casa (casalinghi). Ha lanciato poi +-0 (PLUS MINUS ZERO), un marchio di elettrodomestici e oggetti di vario genere. Svolge la sua attività di designer per B&B Italia, Driade, Magis, Artemide, Danese, Boffi e per molte altre aziende europee (per la maggior parte tedesche e nord europee), nonché per le maggiori aziende giapponesi di elettronica.

sabato 4 luglio 2009

MANGAKA IN EDICOLA!

I MARSHMALLOW DI LAMU'


Senza parole, ma con bavetta alla bocca...

LUPIN "RUBA" 2 GB


Il simpatico ladro giapponese diventa una memoria USB. Una chiavetta dall'aspetto divertente che consente di memorizzare 2 Gb di file. Ma poi li restituirà?

per l'immagine ©TMS

LA COPERTINA CHE NON VEDRETE MAI 2


In un precedente post si è parlato di questa collana erotica progettata e mai uscita. Ne erano state realizzate tre cover di prova, questa è la seconda. La terza, la più piccante, la vedrete per ultima.

per l'immagine ©degli aventi diritto

OSAMU TEZUKA: IL DIO DEI MANGA


La casa editrice BD annuncia la prossima pubblicazione del saggio "Osamu Tezuka: il dio del manga" di Helen McCarthy
(27x34, 320 pagine, cartonato, colori, Euro 35). Non ne viene indicata la data, ma probabilmente il volume uscirà dopo ottobre, dato che è la traduzione di un libro che non è ancora stato pubblicato neanche in lingua inglese. Tra l'altro, l'edizione anglofona prevede anche la presenza di un DVD contenente un documentario di 45 minuti che in quella italiana non viene citato.
Il volume racconta come e perché Tezuka sia diventato uno degli uomini più influenti della cultura pop del Ventesimo secolo.
Una favolosa raccolta di disegni, sketch, materiale preparatorio per l’animazione, bozzetti e tavole, molte delle quali mai viste prima fuori dal Giappone. Una galleria che rende omaggio al lavoro di un artista, disegnatore, animatore, scrittore, medico, imprenditore e viaggiatore, che con la sua insaziabile curiosità e creatività ha costruito un impero dell’immaginario.

per l'immagine ©Tezuka Production

venerdì 3 luglio 2009

MATRIMONI ALBERGHIERI


Si dice che i Giapponesi nascono scintoisti, si sposano cristiani e muoiono buddisti. Con una concezione della religione molto differente dalla nostra i cittadini del Sol Levante hanno infatti la tendenza a “prelevare” ciò che preferiscono da ogni religione. Il giapponese, quindi, nasce scintoista perché quella è la religione ufficiale, si sposa con rito cristiano perché è quello più elegante, viene sepolto con cerimonia buddista perché è quella più solenne. In ambito matrimoni, una delle tendenze degli ultimi anni è quella di sposarsi all'interno di una hall di un grande albergo. Lo sposo e la sposa, quest'ultima rigorosamente in abito bianco, scendono con l'ascensore panoramico (con cabina in vetro) nell'ampia sala d'entrata, ove li attendono il prete incaricato di celebrare la cerimonia e tutti gli invitati. Attorno, continua l'andirivieni dei clienti dell'hotel che, occidentali esclusi, non paiono sorpresi della strana scelta.