lunedì 22 agosto 2016

POKéMON IN MOSTRA


Tutti ormai li conoscono per la loro ultima declinazione virtuale in realtà aumentata, ma i Pokémon sono "attivi" dal 1996 e la app Pokémon Go è solo il loro ennesimo successo. Ora sono anche i protagonisti di una mostra. Si tratta della rassegna “Pokémania!”, che dall’1 settembre fino al 2 ottobre sarà ospitata al Museo del Fumetto di Milano (Wow Spazio Fumetto, viale Campania 12). Se, prima di recarvi a vederla, volete saperne di più su questi esserini, ecco una scheda a loro dedicata.

POKéMON

Tutto Giallo, sembra una sorta di topo colorato, invece si tratta di un Pokémon di nome Pikachu. Si comporta in modo abbastanza differente dai suoi simili, è infatti testardo e poco disciplinato. Inoltre è in grado di scagliare potenti scariche elettriche. Il suo colore e la coda a forma di fulmine lo rendono immediatamente identificabile. È il principale protagonista di un fenomeno multimediale.

Tajiri Satoshi desiderava diventare un entomologo, e un tempo sarebbe stato considerato un otaku come tanti altri, chiuso tra le quattro mura di casa dedicandosi quasi esclusivamente alla sua passione: collezionare insetti. Un giorno ha un'idea: perché non trasformare il proprio hobby in un gioco? Si presenta quindi alla Nintendo con un progetto di videogame per il Game Boy. In principio non viene preso troppo sul serio, inoltre il Game Boy è in ribasso, comincia a sentire la concorrenza di consolle e giochi molto più sofisticati. Tuttavia i dirigenti fecidono di tentare e nel 1996 viene lanciato il nuovo gioco in due versioni (Rosso e Verde). Si tratta di Pokémon, una sorta di RPG (Role Play Game) in cui il giocatore deve impersonare l'allenatore di Pocket Monster, piccole creature molto kawaii (carine) da far combattere tra loro e da aggiungere alla propria scuderia in caso di vittoria. Solo con grande pazienza e molte ore di gioco un bravo allenatore può giungere a collezionare tutti i Pokemon del gioco, ben centocinquanta. Il videogame ha un successo stratosferico, dando il via a una sorta di apocalisse multimediale.

Il gioco, che appassiona grandi e piccini, riporta alle massime vette di popolarità il Game Boy. Nel 1998 viene presentato al pubblico americano in versioni leggermente modificate (Rosso e Blu), raccogliendo nuovi consensi e vendendo milioni di pezzi. In Europa arriva nel 1999, confermando la propria inarrestabile popolarità e vendendo oltre venticinque milioni di pezzi. Inevitabili, quindi, i manga e gli anime, un merchandising sfrenato e un gioco di carte collezionabili (Trading Card game) tra i più apprezzati, oltre che nuovi giochi per Game Boy e per la consolle Nintendo 64. Nel 2000 si tiene addirittura un Campionato mondiale di Pokémon, mentre in diversi stati degli Usa viene rappresentato un musical in tema. L’universo dei videogame, intanto, continuato a espandersi, aggiungendo la versione Gialla, Oro, Argento, Cristallo, Rubino, Zaffiro, Rosso Fuoco, Verde Foglia, Smeraldo, Diamante, Perla e Platino, che tutte assieme portano i Pokémon a oltre quattrocento. Inoltre, le altre consolle hanno le loro versioni del gioco. Esistono Pokémon Stadium, Pokémon Stadium 2 e Snap per Nontendo 64; Pokémon Colosseum e Pokémon XD per GameCube; Pokémon Dash, Pokémon Link e Pokémon Ranger per Nintendo DS; Pokémon Mystery Dungeon per Nintendo DS e Game Boy Advance; Pokémon Battle Revolution per Wii. Una vera pioggia di titoli, affiancati da prodotti per altri media.

La serie animata di Pokémon appare sulle televisioni giapponesi per la prima volta nel 1997 ed è destinata a durare per parecchie centinaia episodi. Gli animatori cercano il più possibile di attenersi a quanto accade nel videogame. Così, il primo episodio si apre con Ash che ha finalmente compiuto dieci anni. Ora può intraprendere la carriera di allenatore di Pokémon. Peccato però che si sia svegliato in ritardo, arrivando dal Dottor Ock quando le creaturine da allenare sono quasi finite. È rimasto solo Pikachu, che ha il potere di scagliare scariche elettriche e non ama essere comandato. Ash non ha scelta e in compagnia del nuovo amico, di sei Sfere Poké vuote e di un Poké Desk pieno di informazioni, parte per un avventuroso viaggio. Il suo compito è addestrare Pikachu e catturare più Pokémon possibili. La cosa si rivelerà però più difficile e pericolosa del previsto…

Dal numero di episodi, formidabile anche per il florido mercato giapponese, si comprende che la serie è apprezzatissima. Le ragioni di tale successo, secondo Tajiri, sono principalmente due. Primo, nella serie non vi sono veri cattivi. Esite il Team Rocket, formato da Jessy, James e Meowth, l’unico Pokémon parlante, ma in verità non si tratta di cattivi veri e propri, quanto di agguerriti rivali di Ash e Pikachu. Secondo, nel mondo dei Pokémon la morte è assente. I piccoli o grandi Pokémon sconfitti non muoiono, ma si addormentano per riprendere le forze.
Sulla scia della serie TV, nel 1998 arriva al film in animazione Pokémon the First Movie (in cui appare il 151° Pokémon), seguito nel corso degli anni da numerose altre pellicole.

Anche i manga fanno la loro parte, tuttavia il primo fumetto dedicato a Pokemon non ha Pikachu, l'ormai celebre pallottolino giallo protagonista delle serie animata, quale personaggio principale. Al centro dell'attenzione di Pocket Monster, manga scritto e disegnato da Anakubo Kosaku, c'è infatti Clefairy, un Pocket Monster tutto rosa. Nei successivi titoli, pubblicati da sei magazine diversi che vendono milioni di copie ciascuno, Pikachu si prende però la rivincita tornando a calcare il palcoscenico in qualità di primo attore.

Sul fronte del merchandising, praticamente non esiste oggetto che non sia stato abbinato all’immagine di Pikachu e compagni, dai bicchieri ai chewingum, dagli orologi da polso alle decorazioni per cellulari. Camminando per le metropoli giapponesi è facile imbattersi in macchinette colorate che invitano, dopo aver inserito qualche moneta da cento yen, ad acchiappare con un braccio meccanico delle sfere contenenti gadget di Pokémon. Le sale giochi sono piene di grandi videogame dedicati alla serie e, a volte, la postazione di gioco ha la forma di Pikachu. Il Pokémon giallo è molto popolare anche nei mercati all’aperto, su molte bancarelle sono infatti esposte magliette, giochi e gadget di Pikachu. Nei grandi magazzini il reparto giocattoli è pieno di Pokémon di ogni tipo, dai peluche ai giochi elettronici. Persino le poste giapponesi hanno tributato un omaggio alla serie dedicandole un intero foglio di francobolli. I Pokémon hanno conquistato il mondo senza che ce ne accorgessimo.

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