“Di che segno sei?” “Sagittario.” “Bello! Io invece sono del leone.” Questo potrebbe essere uno spezzone di una tranquilla conversazione condotta da due ragazze italiane, magari al tavolo di un bar, davanti a dei cappuccini fumanti.
Nel frattempo, sul lato opposto del pianeta Terra, due teenager giapponesi impostano un dialogo simile, probabilmente sedute su delle poltrone della catena di caffé Starbucks, mentre sorseggiano con la cannuccia un frappuccino gusto fragola o con i marshmallow (!). “Qual è il tuo gruppo sanguigno?” “AB” “Wow! Allora sei una creativa, beata te, io sono una A.”
No, non è una presa in giro, non si tratta dell'ennesima leggenda metropolitana sul conto dei giapponesi, ma di una convinzione diffusa nel Paese da cui provengono i manga e le borsette di Hello Kitty.
IN PRINCIPIO…
In Giappone, secondo la convinzione popolare a determinare carattere e destino degli individui più che gli astri è un molto terreno gruppo sanguigno. Tale convinzione nasce prima della Seconda Guerra mondiale, nel 1927, grazie a uno studio di un esimio professore che viene utilizzato nientemeno che dalla marina e dall'esercito per organizzare le truppe. Dopo la guerra le preoccupazioni sono ben altre e per un po' non si sente più parlare di gruppi sanguigni. Fino al 1971, quando la pubblicazione del libro Katsuekigata de Wakaru (“Comprendere la compatibilità dei gruppi sanguigni”) di Masahiko Nomi riporta alla ribalta questa particolare teoria. Al volume ne seguono molti altri, dedicati al medesimo argomento e spesso venduti in milioni di copie. I gruppi sanguigni diventano una mania nazionale e oggi non vi è giapponese che non conosca il proprio e non sappia a quali caratteristiche corrisponda.
AA: AMORE & AFFARI
Come i segni zodiacali, i gruppi sanguigni servono anche a determinare quale sia la propria anima gemella: una ragazza col gruppo 0 troverà un principe azzurro col gruppo B, un ragazzo col gruppo AB farà meglio a cercare una principessa col gruppo B. Altro che sangue blu, qui sono A, B, AB e 0 che fanno la differenza e le agenzia che combinano incontri a scopo matrimoniale richiedono il gruppo subito dopo nome ed età.
Anche al lavoro il sangue non è acqua, e può fare la differenza. Il gruppo sanguigno viene spesso indicato sui curricula e preso in considerazione da talune aziende quando si tratta di assumere personale. Già, perché se il gruppo AB identifica le persone maggiormente creative queste saranno più adatte, per esempio, per svolgere il lavoro di designer. Se invece si cerca un impiegato pronto a obbedire agli ordini è meglio un A, meno originale ma perfezionista e poco incline a contraddire il capo.
MARKETING AL SANGUE
In un Paese in cui tutto può essere venduto, i gruppi sanguigni diventano utili anche per veicolare prodotti di ogni tipo. Come i preservativi della linea ABOBA, diversi a seconda del gruppo di chi deve usarli. O la bibita Pokka, una sorta di soda disponibile in gusti diversi a seconda del consumatore. O, ancora, dei pupazzini portafortuna della serie robotica Gundam, ovviamente differenti in base al gruppo.
Resta la domanda finale: la teoria dei gruppi sanguigni funziona? La nostra risposta è: non lo sappiamo, ma la bibita pokka è buona, i pupazzetti di Gundam molto kawaii (“carini”), mentre sull'efficacia dei preservativi non ci pronunciamo…