giovedì 6 maggio 2010

BILLY BAT


Tra i manga più interessanti di questo periodo si segnala Billy Bat, di Naoki Urasawa con la collaborazione di Takashi Nagasaki ai testi, pubblicato in terra giapponese dalla casa editrice Kodansha. Questa serie vanta quale protagonista un autori di fumetti, ma questa volta si tratta di comicbook, non di manga. Kevin Kinji Yamagata è infatti un nippoamericano, nato il 6 novembre del 1923 in California da genitori giapponesi. Nel 1945 si trasferisce in Giappone per circa un anno, per svolgere il ruolo di interprete per l’esercito americano che ha occupato l’arcipelago nipponico. Nel 1946 torna però negli Usa, dove dà vita al popolare Billy Bat (omaggio a Batman) per la casa editrice Marble Comics (evidente citazione della Marvel Comics).

Billy Bat è un vero e proprio fumetto nel fumetto, dato che le sue avventure vengono pubblicate – a colori e con un gusto grafico che ricorda i fumetti Usa anni Quaranta – all’interno del manga. Il Billy Bat del titolo è un pipistrello antropomorfo e un detective privato, alle prese con gialli che mescolano cazzotti, pupe e omicidi in prefetto stile hard boiled. Ma presto anche il piano narrativo principale, quello della realtà in cui vive Yamagata, si tinge di giallo, dato che il protagonista scopre che il suo Billy Bat potrebbe essere stato creato precedentemente in Giappone. Decide allora di recarsi sul posto per indagare, imbattendosi così in un mistero che coinvolge non solo personaggi e autori di fumetti, ma anche l’esercito americano e i politici locali. Chi c’è dietro il primo disegno di Billy Bat? E che cosa a che fare tutto questo con i misteriosi omicidi che insanguinano Tokyo? Per scoprirlo bisognerà leggere la serie, costruita come un giallo a scatole cinesi, ricca di colpi di scena e dall’impeccabile disegno.
Per le immagini ©Naoki Urasawa/Shogakukan, Inc.

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