Credevo che certi pregiudizi sulle produzioni nipponiche fossero scomparsi, invece... Eco l'incipit dell'articolo"La triste favola di Colby", a firma Cristiano Gatti, pubblicato su sito di Il Giornale (www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=360822) del 23 giugno. "Io non so quanto sarà bella la storia di «Up», l'annuale appuntamento con la premiata ditta dei sogni Walt Disney-Pixar. Sarà certamente divertente, moraleggiante e comunque educativa, molto più del ciarpame made in Japan, a base di spade rotanti e mostri deformabili, che qualche responsabilità nefasta indubbiamente ha sul gusto, sull'estetica e anche sul carattere delle nostre generazioni più piccole." E continua: "Ma proprio Walt Disney, che alla vita s'ispira, insegna come nel momento più buio possa sempre accendersi una luce, se la forza del coraggio non si spegne (nel ciarpame deforme del cartoon made in Japan, basta invece estrarre dalla pancia un mitra-laser e sterminare tutti quanti)." Ai lettori le conclusioni, ma una qualche mail di commento a Il Giornale forse è il caso di mandarla.
E li chiamano giornalisti...sono veramente atterrito dall ignoranza di costui.Definire un genere che ha regalato e regali tutt oggi CAPOLAVORI di animazione ciarpame con mitra laser e spade...lasciamo che da solo scopra la belleza di questi anime,magari per poi pubblicare un trafiletto di scuse...in fondo,da un ignoranza cosi,si puo solo migliorare!Auguri caro Gatti ;)
RispondiEliminaVorrei capire perché ci debba essere sempre questo bisogno di disprezzare, insultare e svilire qualcosa per valorizzarne un'altra!
RispondiEliminaE non per fare l'esterofila ma questo atteggiamento l'ho visto principalmente in Italia, in Francia apprezzano le produzioni di ogni tipo, indipendentemente dalla provenienza e non importa a nessuno se tu italiano o francese OSI disegnare in "stile giapponese".
Sinceramente preferisco ignorare questo ignorante perché altrimenti potrei diventare molto scortese. Ho un profondo disprezzo per chi parla senza sapere un accidente. Ma ormai è la prassi di questa nostra società ormai ispirata ai salotti tv dove basta aprire bocca e informari non è richiesto. >:(
Poco da stupirsi da un simile foglio inchiostrato, chiamarlo giornale mi sembra eccessivo! No ti curar di lui ma guarda e passa!
RispondiEliminaCaro Cristiano Gatti,
RispondiEliminapenso che tu abbia le idee un po confuse...
E si capisce con l'affermazione: "Ma propio Walt Disney, che alla vita s'ispira".
Certo, come no, i vari film con panda parlanti che a colpi di kong-fu e onde energetiche combattono il malvagio di turno, quelli si che "alla vita s'ispirano"...
Buffone!
salve sono Francesco, vorrei precisare che Kung-fu panda è della dreamworks, è noto l'astio fra questa casa e la disney. io personalmente sono stufo di questi falsi buonismi con cerbiatti dagli occhi scintillanti.
RispondiEliminaIl signor Gatti, visto che si ritiene un giornalista, dovrebbe documentarsi prima di scrivere un pezzo così, se Akira o princess mononoke sono ciarpame, allora il resto sono capolavori, questo la dice lunga sulla cultura di gente che in teoria dovrebbe fare informazione senza prese di posizione solo per inbuonirsi determinate case di produzione.
Consiglierei al signor Gatti di leggere molto di più e di documentarsi prima di scrivere delle castronerie, per essere educati, soprattutto di mantenere, anche per finta, un barlume di oggettività, non sta scrivendo sul proprio diario ma sta facendo informazione, evidentemente fa qualche favore a parlare così
male delle produzioni nipponiche di animazione.
mi chiedo da chi venga pagato per scrivere ste minchiate.
Bello, un giornalista... d'animazione? Un giornalista della merda, ecco come si può definire un giornalista che scrive articoli senza avere alcuna informazione dell'argomento. A questo punto può farlo pure mio nonno in carrozzella il giornalista.
RispondiEliminaL'unica scusante è la pressione editoriale e politica che (io i primi segnali li ho visti nel 91-92) imperversa contro l'arte sequenziale e animata orientale nei media.
Dark Diamond.
Mi chiedo come facciano a diventare giornalisti persone di questo genere...l'ingoranza maligna pervade questo paese sempre di più! Che cialtrone,lui e anche il giornale!
RispondiEliminaChe tristezza. Un'esempio molto triste di moralismo spicciolo. Ma ormai il quotidiano dove scrive il signore non merita certo giornalisti veri.
RispondiEliminaSalve, abbiamo riportato la sua segnalazione anche su AnimeClick.it ;)
RispondiEliminaUna valanga di commenti, se vuole intervenire:
http://www.animeclick.it/notizia.php?id=22532
Quando gli unici anime giapponesi che si conosce, sono quelli trasmessi dalla tv italiana si finisce con dire certe scemenze.
RispondiEliminama arrivare a capire che ci sono anime per i piccoli, anime per teenagers, anime per adulti è troppo? Disney fa cartoni animati solo per i piccoli e telefilm per gli adolescenti, in giappone sfornano anime per tutti, non si può dire che in tutti gli anime ci siano mostri armi violenza.
Riguardo a temi come le difficoltà della vita, ci sono diversi capolavori giapponesi che ne parlano e li trattano e spesso le vicende narrate ruotano attorno a un protagonista che compie sacrifici pur di arrivare alla "luce"...
e la gente appassionata e veramente esperta li conosce.
Che dire, sinceramente non sono troppo sorpreso della cosa... Nel nostro paese c'è ancora molto pregiudizio riguardo al fumetto giapponese, ma concordo con il fatto che un giornalista dovrebbe essere molto più obiettivo. Il ciarpame esiste ed il Giappone non fa eccezione, evidentemente il sig. Gatti ha dato un'occhiata molto superficiale ad un mondo di cui non sa nulla e non si è curato di informarsi più approfonditamente. Gran bel lavoro, complimenti.
RispondiEliminaIl solito ciarpame pseudo-giornalistico.
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