lunedì 15 giugno 2009

NIENTE FILM DI AKIRA


La notizia rimbalza sui siti americani: pare sia naufragato il progetto di film live action dedicato ad Akira. Interessata a realizzare il film era la Warner Brothers e si vocifera che tra i motivi della rinuncia vi potrebbero essere gli scarsi risultati al botteghino del film Watchmen. Il progetto dei live action di Akira prevedeva anche l'impegno economico di Leonardo Di Caprio attraverso la sua casa di produzione, la Appian Way. Inizialmente, alcune voci poi smentite volevano che fosse lui a interpretare Kaneda il protagonista della storia. Per chi non conoscesse bene il manga, segnaliamo che Akira è stato innovativo in tutti i sensi, anche da un punto di vista editoriale. La serie è stata pubblicata per la prima volta in Giappone nel 1982 sul quindicinale Young Magazine della casa editrice Kodansha. Fu lo stesso autore, Katsuhiro Otomo, a scegliere la rivista, poichè si trattava di una moderna pubblicazione diretta a un pubblico maschile delle scuole superiori e universitario, attento ai nuovi trend, alla musica, alla moda. Il genere di lettori che Otomo voleva raggiungere. Il successo fu subito strepitoso, fin dalla prima puntata, e quando arrivò il momento di realizzare i volume, Otomo decise di essere ancora più innovativo. Mentre generalmente i tankobon erano molto più piccoli delle riviste e formati da circa 200 pagine, per il suo Akira scelse un formato quasi uguale a quello della rivista e volumi di oltre 350 pagine. Inoltre chiese che in copertina nome dell'autore e titolo fossero in caratteri occidentali, niente kanji, dando al tutto un aspetto molto esterofilo. Anche in questo caso la scelta fu vincente. Otomo, la cui popolarità era ormai alle stelle, ebbe anche la forza di imporre le sue scelte all'estero. Fu lui a scegliere Steve Oliff quale colorista dell'edizione Usa, ed ha sempre esercitato uno stretto controllo sulle edizioni occidentali del proprio manga. Anche l'ultima versione in bianco e nero (quella pubblicata in Italia da Panini) è frutto di un'attenta revisione dell'autore, che ha personalmente ridisegnato le onomatopee in caratteri occidentali. Infine, la ripubblicazione del manga in Giappone nella versione colorizzata, non solo rappresenta simbolicamente un cerchio che si chiude, ma una ulteriore innovazione in un mercato dove il 99,9% dei titoli sono in bianco e nero. Un film live action realizzato in Occidente sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Sarà per la prossima volta...

1 commento:

  1. Non so se essere dispiaciuto o contento...finora sono pochi i live action tratti da manga che mi sono piaciuti,potrei dire DEVILMAN, CITY HUNTER,POPPOYA e SAMPEI...per il resto sono stati solo pallidi tentativi di fare cassa.
    Non ho ancora visto CROWS ZERO,ma altri come VIDEO GIRL AI,HOKUTO NO KEN,DRAGONBALL,sono state autentiche delusioni.

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